Oltre alla narrazione catastrofica su Saturno, l’astrologia mainstream ha creato un altro grande equivoco che riguarda il moto retrogrado dei pianeti. Secondo ciò che leggiamo da persone che si occupano di astrologia, la retrogradazione sarebbe o un semplice blocco alle attività quotidiane oppure un grande ostacolo alle attività quotidiane ma entrambe le supposizioni sono riferibili alla sintesi linguistica e di pensiero a cui purtroppo siamo abituate poiché il sistema ciseteropatriarcale in cui siamo immerse non ha nessun interesse per la complessità. Spesso le persone mi scrivono spaventate perché hanno letto che un pianeta è retrogrado, allora mi chiedono cosa succederà, ma questo è però panico morale e le persone che fruiscono non hanno alcuna responsabilità mentre chi divulga sì.

Come già detto nel libro che ho scritto per effequ, la retrogradazione non è la fine del mondo ma anche lo fosse, sinceramente, non vi sentireste più sollevate? Perché, nel caso in cui non ce ne fossimo accorte, questo è il peggiore dei mondi possibili. Infatti allo spavento delle persone per il moto retrogrado rispondo con delle domande, visto che l’astrologia è uno strumento con cui fare autocoscienza, chiedo cioè cosa comporterebbe nella loro vita fermarsi a rivalutare la strada che hanno intrapreso, spegnere il telefono per fare altro, non andare a lavorare, fare niente, rivedere certi comportamenti che si ripetono come pattern e portano sofferenza a loro e alle persone accanto. Le risposte spesso sono “non lo so” oppure “ci devo pensare” o ancora un elenco di attività che comunque rimarcano quanto siamo sconnesse dai nostri bisogni, perché riguardano la produttività e non noi. Anche io ho fatto questo esercizio di autocoscienza e sono caduta nelle stesse dinamiche di pensiero, però abituarsi a farsi domande di questo tipo e restare in ascolto di sé e delle altre persone è proprio ciò che più di lontano ci sia da questo sistema-mondo, quindi il moto retrogrado è in realtà un’occasione imperdibile per restare quanto più possibile centrate.

Andiamo incontro alla vita con una velocità estrema, senza però viverla davvero.

Avere un ritmo più lento e riflessivo, non è perdere tempo ma anzi è proprio godere il tempo.

I segni di Terra ce lo ricordano, anche se poi pensiamo che sono ‘pesanti’ per questo, ma io mi chiedo (e vi chiedo) invece se non è più ‘pesante’ dover reprimere i propri bisogni per sottostare a regole non nostre, come per esempio adempire a compiti quotidiani che non abbiamo scelto. Ho iniziato a odiare lo Stato quando alle elementari mi imponeva di svegliarmi alle sette per andare a scuola, mentre io volevo godermi la mattina a letto oppure leggere e giocare, qualsiasi altra cosa non imposta dall’esterno insomma. Lavorare, svegliarci quando non vogliamo, rispondere alle mail velocemente, non sono nostri bisogni e se qualcuna dice invece di sì spero che sia solo perché  non ha fatto ancora i conti con l’oppressione che vive. La retrogradazione dei pianeti ci chiede, quindi, che cosa vogliamo fare davvero. Se il mondo si ferma e noi no, che cosa facciamo? Possiamo decidere di fermarci oppure di non fermarci ma fare comunque qualcosa che ci fa stare bene.

La prossima retrogradazione di Venere, che sta viaggiando nel segno del Leone, potrebbe riattivare dei bisogni repressi o sui cui siamo passate velocemente perché il sistema-mondo chiamava e dunque dal 23 Luglio avremo la possibilità di esprimerci, anche se questo dovesse comportare un rallentamento, incomprensioni, rivedere la modalità di relazione con le persone, ma anche dare più valore alla nostra capacità creativa (non intesa solo come disegnare, scrivere etc ma creare in senso ampio), a ciò che ci fa stare bene e che per noi è autoespressione. Venere in Leone illumina lo spazio in cui ci muoviamo e le persone con cui ci relazioniamo, perché vive l’amore come creazione. Inoltre questa è una Venere che tende a voler tirare fuori il carattere delle persone, spronandole a rivendicarsi chi sono e non quello che il sistema-mondo si aspetta che siano, pertanto il moto retrogrado sarà un momento per rimescolare le carte in tavola e farsi vedere completamente, senza paura di essere giudicate. Ché poi è ciò che l’astrologia mainstream rimprovera al segno del Leone, ovvero la capacità di amarsi e dirlo al mondo senza timore, sintetizzato poi in ‘egocentrismo’: un giudizio, appunto.

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Plutone in Aquario, la potenza del collettivo